Nel quartiere medioevale di Stampace a Cagliari, nel cuore del centro storico del Capoluogo Sardo, sorge su una cripta la Chiesa di Sant’Efisio, il Santo più venerato dai Cagliaritani.
La cripta, una grotta di roccia calcarea, profonda circa 9 metri è ritenuta secondo la tradizione popolare il luogo dove il martire venne incarcerato e torturato prima di essere decapitato sulla spiaggia di Nora nel 303 d.C.. Qui si può ammirare un altare ornato da ceramiche smaltate del seicento e la cosiddetta colonna della lapidazione, in cui è ancora presente l’anello metallico al quale era agganciata la catena che lo avrebbe imprigionato.
La Chiesa di Sant’Efisio, si presenta oggi in stile barocco: fu infatti riedificata alla fine del XVIII secolo su una costruzione cinquecentesca, a sua volta edificata su una chiesa duecentesca.
L’edificio sacro è a una navata con tre cappelle per lato. Il presbiterio si innalza di qualche gradino rispetto al pavimento dell’aula ed è chiuso da una balaustra marmorea; sulla parete di fondo si innalza l’imponente altare maggiore, in marmi policromi, dove, in una nicchia entro un reliquiario ligneo, sono conservate le reliquie del martire Efisio.
Nella seconda cappella a destra si conserva la statua seicentesca del santo, che viene portata in processione sino a Nora, durante la Festa di Sant’Efisio che si svolge ogni anno il 1º Maggio ininterrottamente dal lontano 1657.
Alla festa vengono coinvolti gruppi vestiti con il proprio abito tradizionale provenienti da tutta la Sardegna e oltre ad essere tra le più antiche feste religiose Italiane è anche la più lunga processione religiosa, con circa 65 km percorsi a piedi in 4 giorni a ricordo del Voto espresso dai Cagliaritani in occasione della grande peste.
Fonti
www.comune.cagliari.it
www.cagliariturismo.it
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