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Nei giorni 2 e 3 Febbraio 2015 si sono celebrati a Dolianova nella Parrocchia di San Biagio i Festeggiamenti Religiosi in onore della Madonna della Candelora e del Patrono del rione di Sicci San Biagio Vescovo e Martire.
San Biagio, nacque a Sebaste in Armenia, medico e sacerdote, in seguito divenne Vescovo. Subì la persecuzione e morì decapitato nel 316 sotto l’Imperatore Licinio. Il suo miracolo più importante si compì mentre veniva condotto al martirio. Una madre disperata, che portava in braccio un bimbo, si fece largo tra la folla per avvicinarsi al povero Vescovo. Lo implorò supplicandolo di salvare il bambino, il quale aveva una lisca di pesce conficcata in gola e lo stava soffocando. Biagio dunque pose le mani sul capo del bimbo e lo salvò. Per questo motivo San Biagio è invocato contro il mal di gola. È considerato il protettore dei cantanti, dei suonatori di strumenti a fiato, dei banditori e dei cardatori di lana. Tra gli strumenti usati per la sua tortura è necessario ricordare il pettine di ferro, utilizzato per cardare la lana.
Il corredo del Santo presente nella Parrocchia di San Biagio in Dolianova comprende anche il pettine, preparato su commissione, che viene utilizzato nel periodo della festa , in modo penitenziale, soprattutto per scongiurare il mal di gola.
La serata del 2 Febbraio è dedicata alla Festa de “Sa Candelora”: la presentazione di Gesù Bambino al Tempio e la purificazione della Vergine Maria. La funzione è iniziata alle 17.30 con la distribuzione ai fedeli delle candele, la successiva benedizione e la Processione con il Simulacro della Madonna della Candelora accompagnata dal Sacerdote, dalla Priora e dalle sue Priorisedde, comprese quelle dell’anno precedente e dai fedeli. A seguire è stata celebrata dal Parroco della Parrocchia di San Biagio la Santa Messa Solenne animata dal Coro Polifonico “San Biagio” diretto dal Maestro Stefania Siddi e accompagnato da Nicola Deiana.
La giornata del 3 Febbraio è dedicata al Patrono San Biagio. Alle 7.30 e alle 17.30 le Sante Messe. Alle 10.00 la Solenne Processione per le vie del paese con l’Antico Simulacro di San Biagio, “Santu Braixeddu”, riportato in processione dopo tanti anni, che normalmente è custodito sulla nicchia sopra l’altare. La statua del Santo Martire, scortata dai Carabinieri in Alta Uniforme, è stata portata a spalla dai componenti del Gruppo Folk “Is Axrolas” di Dolianova ed è stata accompagnata in Processione dal Sacerdote, dalle Priore e Priorisedde di Dolianova e dei paesi vicini, comprese quelle dell’anno precedente, dal Gruppo Folk “Città di Dolianova” , dal Gruppo Folk “Is Axrolas” di Dolianova, dalla Banda Musicale di Dolianova e dai numerosi fedeli che con il canto del rosario in lingua Sarda hanno pregato e invocato il loro Santo protettore. Al rientro è stata celebrata, dal Parroco della Parrocchia di Santa Barbara in Senorbì Don Nicola, la Santa Messa Solenne, concelebrata dai Sacerdoti delle Parrocchie di San Biagio e San Pantaleo in Dolianova e San Salvatore in Serdiana e animata dal Coro “Inkantos D’Olia”. Nei momenti della Consacrazione è importante ricordare la tradizionale “mina”, una scarica di fuochi artificiali assordanti. Toccante è stata la presenza dei Carabinieri in Alta Uniforme alla Santa Messa Solenne, posizionati di fronte all’altare maggiore.
Durante le funzioni della giornata del 3 Febbraio sono di notevole importanza due riti particolari: la tradizionale benedizione della gola attraverso l’imposizione sul collo di due candele incrociate, benedette in occasione della Festa della Madonna della Candelora e la distribuzione de “is pirichiteddus de Santu Brai”, un dolce tradizionale che viene preparato solo in occasione della festa. Mangiarli significa essere preservati dalle malattie che colpiscono la gola.
ParteollaClick era presente nella giornata del 3 Febbraio e ha immortalato per voi tutti i momenti più suggestivi della Festa Patronale di San Biagio con il rito della benedizione della gola.
Che San Biagio e la Madonna ci proteggano sempre!
Attrus Annus! (Alessandro Farci)
Foto Salvatorangelo Piredda
