ParteollaClick vi accompagna alla scoperta virtuale dell’ex Cattedrale di San Pantaleo di Dolianova, esemplare unico nel panorama monumentale romanico sardo, nato dalla fortunata confluenza di numerose contaminazioni architettoniche e decorative, dovute a diverse vicende costruttive.
L’ex Cattedrale di San Pantaleo si trova nel centro storico di Dolianova, in un piazzale a cui si accede tramite un arco dalla Via Vescovado.
Il luogo dove si trova la chiesa era legato al culto Cristiano già nel VI secolo, come testimonia la vasca battesimale di epoca paleocristiana, oggi conservata sotto il presbiterio.
Oltre all’imponenza dell’architettura, i motivi di attrazione risiedono nel ricco ed esuberante decoro scultoreo, sia all’esterno sia all’interno, dove sono custodite importanti opere d’arte pittorica.
La Cattedrale dell’antica Dolia, sede Vescovile dal XIV secolo, fu edificata in tre fasi tra il XII e il XIII secolo e conclusa tra il 1261 e il 1289 ad opera di maestranze provenienti dal cantiere della Chiesa di Santa Maria di Bonarcado.
La Chiesa si presenta edificata in pietra arenaria, in stile romanico con alcune concessioni al gotico, risalenti all’ultima fase costruttiva (fine del XIII secolo). La facciata, i fianchi, l’abside a il campanile sono ornati da lesene e archetti pensili, lavorati con una grande varietà di decori scultorei, raffiguranti motivi geometrici, motivi antropomorfi e animali mitologici. Sul lato nord a fianco all’ingresso principale è presente una sorta di edicola o di protiro che probabilmente era anteposto ad un ingresso (attualmente murato). Questo elemento è costituito da due colonne che sorreggono un sarcofago di epoca romana sul quale a sua volta si elevano due colonnette che sorreggono una volta a sesto acuto.
L’interno è a tre navate, divise da pilastri cruciformi e polistili, i secondi in stile gotico; interessanti i capitelli scolpiti, dove sono rappresentate scene evangeliche, tra cui l’Adorazione dei magi e la Natività.
Notevoli gli affreschi dell’area absidale, l’opera più importante è l’Arbor vitae (L’Albero della vita) nella navata sud, attribuita al pittoreminiatore Simone de’Crocifissi, artista Bolognese vissuto nella prima metà del ‘300.
Tra le opere mobili si segnala il bel retablo dai colori brillanti, datato intorno al 1503, sistemato nella parete sud, a sinistra dell’Arbor vitae, dipinto con tempera su tavola, raffigurante scene della vita e del martirio di San Pantaleo e sul lato opposto, nella parete nord, un’insolita quanto preziosa Madonna del libro.
Dal punto di vista religioso i festeggiamenti di San Pantaleo si svolgono la seconda settimana dopo la Pasqua e il 27 Luglio.
La festa della seconda settimana dopo Pasqua è solo liturgica. Le celebrazioni si svolgono in Cattedrale e proseguono con una solenne processione che si snoda nelle vie di quello che fu l’antico villaggio.
Nella festa del 27 Luglio, alla cerimonia religiosa si accompagnano i festeggiamenti civili che si svolgono nella Piazza Europa.
Bibliografia
Roberto Coroneo. Architettura Romanica dalla metà del Mille al primo ‘300. Nuoro, Ilisso, 1993. ISBN 88-85098-24-X
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