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Settimo San Pietro: Monumenti Aperti 2017

Sabato 6 e Domenica 7 Maggio 2017

– A Settimo San Pietro, Monumenti Aperti 2017, Sabato 6 dalle ore 16 alle ore 20 e Domenica 7 Maggio 2017 dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 20.

PDF – Guida ai Monumenti di Settimo San Pietro – Monumenti Aperti 2017 – 6 e 7 Maggio 2017

Settimo San Pietro con i suoi quasi seimila abitanti si trova su un terrazzo alluvionale che si affaccia nel Campidano di Cagliari. Il territorio conserva numerose testimonianze di insediamenti dell’età neolitica come il complesso nuragico di “Cuccuru Nuraxi”. Particolarmente interessante il centro storico che conserva numerose costruzioni in mattoni crudi. (www.comunas.it)

Potete visionare alcune caratteristiche architettoniche del territorio suddivise tra chiese e case campidanesi.

Le case risalenti al secolo scorso generalmente si presentano esternamente con un portale d’ingresso ad arco adornato con fregi artistici oppure con le iniziali del padrone di casa. All’interno compaiono la stalla, la cantina, il portico e il cortile, dove si trovano piante di agrumi e l’immancabile pozzo. L’edificio principale costruito su due piani è realizzato con una struttura portante in mattoni di fango e pilastri in mattoni laterizi pieni. L’elemento archittettonico caratteristico è il loggiato, meglio noto come “sa lolla”, destinato ad aprire la via a tutte le stanze interne della casa. La copertura di quest’ultimo ambiente è realizzata con orditura lignea costituita da travi originali ed incanniciato, le cui canne sono legate singolarmente con spago vegetale a “sa canna maista” che corre nell’interasse de “is crabiolas”. Nelle abitazioni dei più agiati era presente anche “sa mola”, la macina per il grano. A Settimo San Pietro il nucleo più antico è poco alterato nei propri caratteri ambientali: le cortine murarie ai due lati dei percorsi principali sono ritagliate ritmicamente dai portali d’ingresso alla corte. Le strutture portanti delle abitazioni sono realizzate in landiri e conci irregolari di pietra arenaria a vista. Le lolle, con archi a tutto sesto, sono in muratura e architrate in legno di ginepro.

Saluti dell’amministazione comunale:

Anche quest’anno Settimo è lieta di partecipare e invitare i cittadini e i visitatori a un’altra edizione di Monumenti Aperti. La manifestazione ha il duplice obiettivo di far crescere il nostro paese culturalmente e socialmente, e di far conoscere la bellezza del nostro territorio aprendo i suoi “scrigni” più importanti. Una bellezza fatta di monumenti storici, di siti archeologici, di tradizioni, di saperi e sapori della nostra terra e della nostra comunità. Una comunità che anche quest’anno si impegnerà in prima linea, con gli studenti e gli insegnanti del locale Istituto Comprensivo e con i volontari, per illustrare ai visitatori la storia dei siti prescelti e coinvolgere gli ospiti in un viaggio a ritroso nel tempo, per scoprire come gli avvenimenti del passato abbiano costruito il presente, passo dopo passo, pietra dopo pietra, e posto le basi su cui innalzare il futuro di Settimo.

Il Sindaco Gigi Puddu

I Monumenti:

Breve percorso tra le case campidanesi. Abitare la tradizione. Il territorio di Settimo è ancora caratterizzato dalla presenza di un importante patrimonio abitativo tradizionale. Dal punto di vista strettamente tipologico domina la casa a corte, con il portale d’accesso che introduce alla grande corte delimitata dai magazzini, i ricoveri per gli animali, lo spazio per il forno e la casa d’abitazione “protetta” dal loggiato (lolla). La tipologia abitativa era strettamente legata all’attività lavorativa con varianti complesse dovute sia alla presenza di proprietari terrieri che ad un successivo processo di urbanizzazione cittadina: dalla casa-fattoria, luogo delle attività non campestri, si passa al palazzetto dove l’aspetto abitativo predomina.
Il percorso prevede visite guidate a due delle più interessanti case “padronali” di Settimo. La prima, Casa Baldussi, già Casa Pilleri, situata nella Via Garibaldi, è attualmente abitata. Divisa in due parti per motivi ereditari, è stata riunita e recuperata mantenendo la caratteristiche architettoniche originali, riutilizzando materiali da costruzione tradizionali e, dove necessario, introducendo elementi tecnologici della bioedilizia. La seconda, situata nella Via Gramsci, apparteneva alla famiglia Dessì, di cui ha conservato il nome. La sua costruzione risale per la parte esterna al 1905/1906, mentre la parte interna è più antica. In seguito all’acquisizione da parte del Comune, avvenuta nel 1986/1987, ha subito diverse ristrutturazioni che l’hanno riportata al suo antico splendore. Inoltre sarà possibile visitare su magasinu di Pietro Dessì, tradizionale locale per la lavorazione e conservazione del vino, sito nella via Mara.

Antico Molino. Il molino di lavorazione del grano è situato nella Via Roma ed è quello aperto tra la fine degli anni ’40 e primi anni ’50 da Luigi Mascia e dal socio Costantino Bocchiddi. I macchinari in legno, la macina in pietra, i setacci sono stati restaurati e rimessi in funzione nell’edificio che lo ha sempre ospitato. Il molino si distingue come elemento centrale per poter riattivare la tradizionale filiera del grano valorizzando i prodotti e i saperi locali: dalla coltivazione del grano, alla molitura, ai panifici e pastifici, tutti elementi caratteristici del territorio di Settimo e della sua economia.

Centro di sperimentazione didattica e divulgativa Arca del tempo. L’innovativa struttura dell’Arca del tempo sorge nel Parco archeologico di Cuccuru Nuraxi, e consente un emozionante viaggio virtuale lungo il tempo, dall’età neolitica ai giorni nostri, nel paesaggio e nei monumenti dell’area vasta di Cagliari. Il progetto iniziale di una ricostruzione virtuale del solo pozzo si estese alla ricostruzione nel tempo di tutto il paesaggio percepibile nel cerchio d’orizzonte della sommità della collina di Cuccuru Nuraxi. A questo primo paesaggio si sono aggiunti quelli visibili dalla Sella del Diavolo, dal forte di Sant’Ignazio, da Monte Urpinu, dalla torre di San Pancrazio: ciascun paesaggio è stato ricostruito così come poteva essere visto dagli uomini neolitici, nuragici, fenici, romani, giudicali, spagnoli e piemontesi.

Domus de Janas de S’acua de is Dolus. Nelle campagne di Settimo San Pietro, nei pressi della Chiesa campestre di San Pietro, si trova una domus de janas che risale al Neolitico recente, tra la fine del quarto e la prima metà del terzo millennio avanti Cristo. È una piccola grotta artificiale costituita a un’anticamera dalla quale si accede alla cella vera e propria attraverso un’apertura quadrata. A causa di infiltrazioni d’acqua piovana e provenienti da una sorgente sotterranea, probabilmente fin dall’antichità, è stato necessario scavare davanti all’ingresso un piccolo canale per far defluire l’acqua. La tradizione popolare racconta che quest’acqua, oltre ad essere potabile, avesse proprietà miracolose in grado di sanare tutti i dolori: da qui il nome S’acua de is dolus, che significa “l’acqua che lenisce i dolori”.

Chiesa Parrocchiale di San Pietro Apostolo. La Parrocchia di Settimo San Pietro, ad alcuni nota come Chiesa di San Pietro Apostolo, è un bell’esempio di architettura gotica di importazione iberico catalana con rimaneggiamenti di epoche diverse. La sua consacrazione risale al 1° Luglio 1442. è quindi, insieme alla Chiesa di San Giacomo in Cagliari, tra i più antichi edifici catalani. Ha pianta ad aula rettangolare. Presenta una navata unica suddivisa in cinque campate tramite arcate ogivali. Il presbiterio, a pianta quadrangolare, ha una volta a crociera stellata. Ai lati si aprono alcune cappelle tra le quali pregevole è quella del Battistero. Questa cappella, risalente al XVII secolo, è in stile tardogotico vi si accede tramite una arco ribassato alla base ci sono due leoni stilofori, originariamente custoditi nella chiesa medioevale di San Giovanni Battista, in campagna. Nella facciata piana merlata con portale architravato sormontato da un arco ogivale, una finestra sostituisce il rosone ora murato. Il campanile, il più alto del campidano, fu costruito nel 1627 da un certo Simone Montanacho. Ha base quadrata e grandi finestre archiacute, ornato da archetti pensili trilobati, in stile romanico-gotico, termina con un tamburo.

Informazioni utili:

I monumenti saranno visitabili gratuitamente, il pomeriggio di Sabato 6 Maggio 2017 dalle ore 16 alle ore 20 e la Domenica 7 Maggio 2017 dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 20.

Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode.

Le visite alla Chiesa di San Pietro Apostolo saranno sospese durante le funzioni religiose.

È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti.

In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.

La cartina Sfogliabile

Ulteriori informazioni su Monumenti Aperti 2017:

Arca del TempoArianna Cocco Tel. 333 2506 718Maura Vargiu Tel. 340 6304 743

S’acua’e dolusClaudio Mura Tel. 333 6468 289

Casa Dessy – Arianna Cocco Tel. 333 2506 718

Casa Baldussi/Pilleri – Alessandro Baldussi Tel. 347 4194 819

Antico MolinoMariano Mascia Tel. 333 760 3715

Collezione “Bistiris e prendas de Sétimu”- Fabrizio Ligas Tel. 339 7574 438

www.monumentiaperti.com

Settimo San Pietro

 

Salvatorangelo Piredda

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