Sabato 2 e Domenica 3 Giugno 2018
– A Settimo San Pietro, Monumenti Aperti 2018, Sabato 2 dalle ore 16 alle ore 20 e Domenica 3 Giugno 2018 dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 20.
PDF – Guida ai Monumenti di Settimo San Pietro – Monumenti Aperti 2018 – 2 e 3 Giugno 2018
Settimo San Pietro con i suoi quasi seimila abitanti si trova su un terrazzo alluvionale che si affaccia nel Campidano di Cagliari. Il territorio conserva numerose testimonianze di insediamenti dell’età neolitica come il complesso nuragico di “Cuccuru Nuraxi”. Particolarmente interessante il centro storico che conserva numerose costruzioni in mattoni crudi. (www.comunas.it)
Potete visionare alcune caratteristiche architettoniche del territorio suddivise tra chiese e case campidanesi.
Le case risalenti al secolo scorso generalmente si presentano esternamente con un portale d’ingresso ad arco adornato con fregi artistici oppure con le iniziali del padrone di casa. All’interno compaiono la stalla, la cantina, il portico e il cortile, dove si trovano piante di agrumi e l’immancabile pozzo. L’edificio principale costruito su due piani è realizzato con una struttura portante in mattoni di fango e pilastri in mattoni laterizi pieni. L’elemento archittettonico caratteristico è il loggiato, meglio noto come “sa lolla”, destinato ad aprire la via a tutte le stanze interne della casa. La copertura di quest’ultimo ambiente è realizzata con orditura lignea costituita da travi originali ed incanniciato, le cui canne sono legate singolarmente con spago vegetale a “sa canna maista” che corre nell’interasse de “is crabiolas”. Nelle abitazioni dei più agiati era presente anche “sa mola”, la macina per il grano. A Settimo San Pietro il nucleo più antico è poco alterato nei propri caratteri ambientali: le cortine murarie ai due lati dei percorsi principali sono ritagliate ritmicamente dai portali d’ingresso alla corte. Le strutture portanti delle abitazioni sono realizzate in landiri e conci irregolari di pietra arenaria a vista. Le lolle, con archi a tutto sesto, sono in muratura e architrate in legno di ginepro.
Saluti dell’amministazione comunale:
Anche quest’anno Settimo è lieta di partecipare e invitare i cittadini e i visitatori a un’altra edizione di Monumenti Aperti. La manifestazione ha il duplice obiettivo di far crescere il nostro paese culturalmente e socialmente, e di far conoscere la bellezza del nostro territorio aprendo i suoi “scrigni” più importanti. Una bellezza fatta di monumenti storici, di siti archeologici, di tradizioni, di saperi e sapori della nostra terra e della nostra comunità. Una comunità che anche quest’anno si impegnerà in prima linea, con gli studenti e gli insegnanti del locale Istituto Comprensivo e con i volontari, per illustrare ai visitatori la storia dei siti prescelti e coinvolgere gli ospiti in un viaggio a ritroso nel tempo, per scoprire come gli avvenimenti del passato abbiano costruito il presente, passo dopo passo, pietra dopo pietra, e posto le basi su cui innalzare il futuro di Settimo.
Il Sindaco Gigi Puddu
I Monumenti:
Breve percorso tra le case campidanesi. Abitare la tradizione. Il territorio di Settimo è ancora caratterizzato dalla presenza di un importante patrimonio abitativo tradizionale. Dal punto di vista strettamente tipologico domina la casa a corte, con il portale d’accesso che introduce alla grande corte delimitata dai magazzini, i ricoveri per gli animali, lo spazio per il forno e la casa d’abitazione “protetta” dal loggiato (lolla). La tipologia abitativa era strettamente legata all’attività lavorativa con varianti complesse dovute sia alla presenza di proprietari terrieri che ad un successivo processo di urbanizzazione cittadina: dalla casa-fattoria, luogo delle attività non campestri, si passa al palazzetto dove l’aspetto abitativo predomina.
Il percorso prevede visite guidate a due delle più interessanti case “padronali” di Settimo. La prima, Casa Baldussi, già Casa Pilleri, situata nella Via Garibaldi, è attualmente abitata. Divisa in due parti per motivi ereditari, è stata riunita e recuperata mantenendo la caratteristiche architettoniche originali, riutilizzando materiali da costruzione tradizionali e, dove necessario, introducendo elementi tecnologici della bioedilizia. La seconda, situata nella Via Gramsci, apparteneva alla famiglia Dessì, di cui ha conservato il nome. La sua costruzione risale per la parte esterna al 1905/1906, mentre la parte interna è più antica. In seguito all’acquisizione da parte del Comune, avvenuta nel 1986/1987, ha subito diverse ristrutturazioni che l’hanno riportata al suo antico splendore. Inoltre sarà possibile visitare su magasinu di Pietro Dessì, tradizionale locale per la lavorazione e conservazione del vino, sito nella via Mara.
Antico Molino. Il molino di lavorazione del grano è situato nella Via Roma ed è quello aperto tra la fine degli anni ’40 e primi anni ’50 da Luigi Mascia e dal socio Costantino Bocchiddi. I macchinari in legno, la macina in pietra, i setacci sono stati restaurati e rimessi in funzione nell’edificio che lo ha sempre ospitato. Il molino si distingue come elemento centrale per poter riattivare la tradizionale filiera del grano valorizzando i prodotti e i saperi locali: dalla coltivazione del grano, alla molitura, ai panifici e pastifici, tutti elementi caratteristici del territorio di Settimo e della sua economia.
Centro di sperimentazione didattica e divulgativa Arca del tempo. L’innovativa struttura dell’Arca del tempo sorge nel Parco archeologico di Cuccuru Nuraxi, e consente un emozionante viaggio virtuale lungo il tempo, dall’età neolitica ai giorni nostri, nel paesaggio e nei monumenti dell’area vasta di Cagliari. Il progetto iniziale di una ricostruzione virtuale del solo pozzo si estese alla ricostruzione nel tempo di tutto il paesaggio percepibile nel cerchio d’orizzonte della sommità della collina di Cuccuru Nuraxi. A questo primo paesaggio si sono aggiunti quelli visibili dalla Sella del Diavolo, dal forte di Sant’Ignazio, da Monte Urpinu, dalla torre di San Pancrazio: ciascun paesaggio è stato ricostruito così come poteva essere visto dagli uomini neolitici, nuragici, fenici, romani, giudicali, spagnoli e piemontesi.
Domus de Janas de S’acua de is Dolus. Nelle campagne di Settimo San Pietro, nei pressi della Chiesa campestre di San Pietro, si trova una domus de janas che risale al Neolitico recente, tra la fine del quarto e la prima metà del terzo millennio avanti Cristo. È una piccola grotta artificiale costituita a un’anticamera dalla quale si accede alla cella vera e propria attraverso un’apertura quadrata. A causa di infiltrazioni d’acqua piovana e provenienti da una sorgente sotterranea, probabilmente fin dall’antichità, è stato necessario scavare davanti all’ingresso un piccolo canale per far defluire l’acqua. La tradizione popolare racconta che quest’acqua, oltre ad essere potabile, avesse proprietà miracolose in grado di sanare tutti i dolori: da qui il nome S’acua de is dolus, che significa “l’acqua che lenisce i dolori”.
Area archeologica di San Giovanni. La Chiesa campestre di San Giovanni Battista si trova nelle campagne settimesi a poco più di un chilometro dal paese e costituisce il fulcro di un’estesa area archeologica ricca di testimonianze di età antica. L’edificio, risalente al XII-XIII secolo, è di impianto romanico e mostra una facciata quadrangolare sovrastata da un campanile a vela; ha pianta rettangolare allungata, anticipata da un ampio nartece e divisa in tre navate da una serie di colonne di spolio. In ottimo stato di conservazione, la chiesa è prevalentemente dedicata alle celebrazioni in onore di San Giovanni, che si svolgono nel mese di Giugno. La vasta area pianeggiante che circonda l’edificio religioso si caratterizza per la presenza di numerose testimonianze archeologiche insediative e funerarie che coprono un arco temporale molto ampio, dalla Preistoria alla tarda Età Romana. Tra queste, le tracce di numerose capanne pertinenti ad un villaggio nuragico, al quale è seguito un ampio insediamento punico e poi romano. In relazione a quest’ultima fase, non si può non visitare l’importante mosaico, particolarmente esteso, scoperto nel 1996 durante lavori di piantumazione eseguiti all’interno del parco della chiesa. Il tappeto musivo, risalente al V-VI sec. d.C., si compone di numerosi ed elaborati motivi decorativi e testimonia l’esistenza nel sito di un edificio residenziale di rilievo, oggetto nel tempo di numerose campagne di scavi archeologici, i cui risultati sono tuttora oggetto di studio.
Chiesa Parrocchiale di San Pietro Apostolo. La Parrocchia di Settimo San Pietro, ad alcuni nota come Chiesa di San Pietro Apostolo, è un bell’esempio di architettura gotica di importazione iberico catalana con rimaneggiamenti di epoche diverse. La sua consacrazione risale al 1° Luglio 1442. è quindi, insieme alla Chiesa di San Giacomo in Cagliari, tra i più antichi edifici catalani. Ha pianta ad aula rettangolare. Presenta una navata unica suddivisa in cinque campate tramite arcate ogivali. Il presbiterio, a pianta quadrangolare, ha una volta a crociera stellata. Ai lati si aprono alcune cappelle tra le quali pregevole è quella del Battistero. Questa cappella, risalente al XVII secolo, è in stile tardogotico vi si accede tramite una arco ribassato alla base ci sono due leoni stilofori, originariamente custoditi nella chiesa medioevale di San Giovanni Battista, in campagna. Nella facciata piana merlata con portale architravato sormontato da un arco ogivale, una finestra sostituisce il rosone ora murato. Il campanile, il più alto del campidano, fu costruito nel 1627 da un certo Simone Montanacho. Ha base quadrata e grandi finestre archiacute, ornato da archetti pensili trilobati, in stile romanico-gotico, termina con un tamburo.
Iniziative Speciali:
Sabato 2 dalle 16 alle 20 e Domenica 3 dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20: Nella Casa Museo Ligas – Uda in Via Verdi 20, “Bistiris e prendas de Sètimu” Collezione di abiti e gioielli della Tradizione Settimese. All’interno dell’abitazione è possibile visitare la collezione Ligas – Uda che comprende costumi sardi e gioielli dell’antica tradizione settimese, inoltre la casa è arricchita da strumenti e arredi della vita quotidiana provenienti anche da altre zone della Sardegna.
Sabato 2 dalle 16 alle 20 e Domenica 3 dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20: A Casa Dessy in Via A. Grasmci, nelle stanze dell’antico edificio storico di proprietà comunale, saranno allestite le mostre offerte da pittori, ceramisti, intagliatori del legno e hobbisti.
Sabato 2 e Domenica 3 alle ore 17: A Casa Dessy in Via A. Grasmci, nelle due giornate è previsto il laboratorio sulla lavorazione del pane. Un momento particolare che attrae sempre con lo stesso entusiasmo e interesse coloro che assistono, bambini e adulti. Il lievito madre è mantenuto in vita da secoli, è un impasto di semola e acqua reso acido da lievito e batteri che, fermentando, lo rendono più digeribile e conservabile rispetto ad altri metodi. Durante la panificazione la gestualità del corpo e delle mani diventano comunicazione. Qualche volta con delicatezza l’impasto prende forma, e poi tante forme ancora, tante quante sono le specialità del nostro pane, facendo rivivere ogni volta nelle sue più diverse forme uno dei più antichi nutrimenti naturali. Nel nostro caso i gesti e le parole di Tzia Bonaria Ghironi ci guideranno in questo percorso.
Domenica 3 dalle 10 alle 13: Partenza da Casa Dessy in Via A. Grasmci dell’escursione i percorsi delle vie del pane verso l’ecomuseo del paesaggio, a cura della Cooperativa Bios.
La via del pane inizia dai campi coltivati a frumento dai giovani agricoltori di Settimo, che grazie al trasferimento dei saperi da parte dei più anziani, selezionano, coltivano e producono quella materia prima utile alla panificazione tradizionale che è il grano.
Il nostro grano, quello sardo, quello antico, che segue la Via del Molino, giunge al Borgo del Pane ed infine sulle nostre tavole; il famoso Km 0. Accompagnati da una guida seguiremo l’intero percorso con laboratorio finale presso Casa Dessy.
Sabato 2 alle ore 17: All’Arca del tempo, il Centro di sperimentazione didattica e divulgativa, Paesaggi archeologici Settimesi. Conferenza tenuta dal Professore Alfonso Stiglitz.
Domenica 3 alle ore 17: Nell’Area archeologica di San Giovanni, visita guidata agli scavi condotta dalla Archeologa Dottoressa Adele Ibba. Nell’occasione sarà possibile ammirare il bellissimo mosaico di età romana scoperto nel sito, fiore all’occhiello del Patrimonio Culturale Settimese.
L’Orto di Emilio in Via Emilio Lussu: nato nel 2011 è sito nel cortile adiacente alla scuola primaria di Via Lussu, circa 1.100 mq di terreno diviso in piccoli lotti di 30/40 mq. Il progetto, creato dall’Associazione Terraterra onlus di Settimo San Pietro, è il primo orto urbano nato in Sardegna. L’Orto di Emilio, nato come progetto pilota si è consolidato nel tempo svolgendo anche un’azione di stimolo per altri orti urbani nell’isola. Esso è uno spazio condiviso dove si coltivano ortaggi ma anche un luogo di incontro, di lavoro comune e comunitario. Uno spazio per scambiare esperienze e saperi tra le diverse generazioni, di recupero della cultura contadina, del ritorno alla terra ed ai ritmi delle stagioni. Spazio di riscoperta delle autoproduzioni come risposta alla crisi sociale, economica e ambientale.
Informazioni utili:
I monumenti saranno visitabili gratuitamente, il pomeriggio di Sabato 2 dalle ore 16 alle ore 20 e la Domenica 3 Giugno 2018 dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 20.
Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode.
Le visite alla Chiesa di San Pietro Apostolo saranno sospese durante le funzioni religiose.
È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti.
In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.
Ulteriori informazioni su Monumenti Aperti 2018:
Arca del Tempo – Arianna Cocco Tel. 333 2506 718
S’acua’e dolus – Claudio Mura Tel. 333 6468 289
Casa Dessy – Arianna Cocco Tel. 333 2506 718
Casa Baldussi/Pilleri – Alessandro Baldussi Tel. 347 4194 819
Antico Molino – Mariano Mascia Tel. 333 760 3715
Collezione “Bistiris e prendas de Sétimu”- Fabrizio Ligas Tel. 339 7574 438
Gusta la Città:
Durante i due giorni della manifestazione è disponibile l’Area pic-nic, zona demanio Ente Foreste, presso la sughereta detta “Is Landireddus” nelle vicinanze della Domus de Janas “S’acua de is dolus” o il Parco della Chiesa Campestre di San Pietro.
Ristorante Pizzeria “Borgo San Pietro”.
Via E.Rerrari, s.n.c. Località Is Argiddas.
Tel. 070 7642028.
Ristorante-Wine Bar “Sa Tuedda”.
Via San Salvatore 14.
Cell. 328 051 0511.
Ristorante Pizzeria “Al Settimo Cielo”.
Via San Salvatore.
Tel. 070 781793.
Zio Pippo Gastronomia (cibo d’asporto).
Altri eventuali luoghi di ristoro verranno indicati nella cartellonista/locandine.
Presso Il Borgo del Pane in Via IV Novembre sarà possibile acquistare i tradizionali dolci sardi e il pane tipico settimese lavorato con il lievito madre e cotto con forno a legna.
Settimo San Pietro
Salvatorangelo Piredda