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Settimo San Pietro: Monumenti Aperti 2019

Sabato 25 e Domenica 26 Maggio 2019

– A Settimo San Pietro, Monumenti Aperti 2019, Sabato 25  dalle ore 16 alle ore 20 e Domenica 26 Magio 2019 dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 20.

PDF – Guida ai Monumenti di Settimo San Pietro – Monumenti Aperti 2019 – 25 e 26 Maggio 2019

Settimo San Pietro con i suoi quasi seimila abitanti si trova su un terrazzo alluvionale che si affaccia nel Campidano di Cagliari. Il territorio conserva numerose testimonianze di insediamenti dell’età neolitica come il complesso nuragico di “Cuccuru Nuraxi”. Particolarmente interessante il centro storico che conserva numerose costruzioni in mattoni crudi. (www.comunas.it)

Potete visionare alcune caratteristiche architettoniche del territorio suddivise tra chiese e case campidanesi.

Le case risalenti al secolo scorso generalmente si presentano esternamente con un portale d’ingresso ad arco adornato con fregi artistici oppure con le iniziali del padrone di casa. All’interno compaiono la stalla, la cantina, il portico e il cortile, dove si trovano piante di agrumi e l’immancabile pozzo. L’edificio principale costruito su due piani è realizzato con una struttura portante in mattoni di fango e pilastri in mattoni laterizi pieni. L’elemento archittettonico caratteristico è il loggiato, meglio noto come “sa lolla”, destinato ad aprire la via a tutte le stanze interne della casa. La copertura di quest’ultimo ambiente è realizzata con orditura lignea costituita da travi originali ed incanniciato, le cui canne sono legate singolarmente con spago vegetale a “sa canna maista” che corre nell’interasse de “is crabiolas”. Nelle abitazioni dei più agiati era presente anche “sa mola”, la macina per il grano. A Settimo San Pietro il nucleo più antico è poco alterato nei propri caratteri ambientali: le cortine murarie ai due lati dei percorsi principali sono ritagliate ritmicamente dai portali d’ingresso alla corte. Le strutture portanti delle abitazioni sono realizzate in landiri e conci irregolari di pietra arenaria a vista. Le lolle, con archi a tutto sesto, sono in muratura e architrate in legno di ginepro.

Saluti dell’amministazione comunale:

Anche quest’anno Settimo è lieta di partecipare e invitare i cittadini e i visitatori a un’altra edizione di Monumenti Aperti. La manifestazione ha il duplice obiettivo di far crescere il nostro paese culturalmente e socialmente, e di far conoscere la bellezza del nostro territorio aprendo i suoi “scrigni” più importanti. Una bellezza fatta di monumenti storici, di siti archeologici, di tradizioni, di saperi e sapori della nostra terra e della nostra comunità. Una comunità che anche quest’anno si impegnerà in prima linea, con gli studenti e gli insegnanti del locale Istituto Comprensivo e con i volontari, per illustrare ai visitatori la storia dei siti prescelti e coinvolgere gli ospiti in un viaggio a ritroso nel tempo, per scoprire come gli avvenimenti del passato abbiano costruito il presente, passo dopo passo, pietra dopo pietra, e posto le basi su cui innalzare il futuro di Settimo.

Il Sindaco Gigi Puddu

I Monumenti:

Casa Dessy e Casa Baldussi. Il territorio di Settimo è ancora caratterizzato dalla presenza di un importante patrimonio abitativo tradizionale. Domina la casa a corte, con il portale d’accesso che introduce alla grande corte delimitata dai magazzini, i ricoveri per gli animali, lo spazio per il forno e la casa d’abitazione protetta dal loggiato (lolla). Per Monumenti aperti è stato pensato un percorso con visita a due delle più interessanti case padronali di Settimo. La prima, Casa Baldussi, già Casa Pilleri, in via Garibaldi, è attualmente abitata. Divisa in due parti per motivi ereditari, è stata riunita e recuperata mantenendo la caratteristiche architettoniche originali, riutilizzando materiali da costruzione tradizionali o da bioedilizia. La seconda, in via Gramsci, apparteneva alla famiglia Dessy. La sua costruzione risale per la parte esterna al 1905/1906, mentre la parte interna è più antica. In seguito all’acquisizione da parte del Comune ha subito diverse ristrutturazioni che l’hanno in parte riportata al suo antico splendore. Durante le visite sarà possibile assistere alla dimostrazione della tecnica di lavorazione della terra cruda, inserito nell’ambito del Progetto Terra Accogliente.

Antico Molino. Il molino di lavorazione del grano è situato nella Via Roma ed è quello aperto tra la fine degli anni ’40 e primi anni ’50 da Luigi Mascia e dal socio Costantino Bocchiddi. I macchinari in legno, la macina in pietra, i setacci sono stati restaurati e rimessi in funzione nell’edificio che lo ha sempre ospitato. Il molino si distingue come elemento centrale per poter riattivare la tradizionale filiera del grano valorizzando i prodotti e i saperi locali: dalla coltivazione del grano, alla molitura, ai panifici e pastifici, tutti elementi caratteristici del territorio di Settimo e della sua economia.

Centro di sperimentazione didattica e divulgativa Arca del tempo. L’innovativa struttura dell’Arca del tempo sorge nel Parco archeologico di Cuccuru Nuraxi, e consente un emozionante viaggio virtuale lungo il tempo, dall’età neolitica ai giorni nostri, nel paesaggio e nei monumenti dell’area vasta di Cagliari. Il progetto iniziale di una ricostruzione virtuale del solo pozzo si estese alla ricostruzione nel tempo di tutto il paesaggio percepibile nel cerchio d’orizzonte della sommità della collina di Cuccuru Nuraxi. A questo primo paesaggio si sono aggiunti quelli visibili dalla Sella del Diavolo, dal forte di Sant’Ignazio, da Monte Urpinu, dalla torre di San Pancrazio: ciascun paesaggio è stato ricostruito così come poteva essere visto dagli uomini neolitici, nuragici, fenici, romani, giudicali, spagnoli e piemontesi.

Domus de Janas de S’acua de is Dolus. Nelle campagne di Settimo San Pietro, nei pressi della Chiesa campestre di San Pietro, si trova una domus de janas che risale al Neolitico recente, tra la fine del quarto e la prima metà del terzo millennio avanti Cristo. È una piccola grotta artificiale costituita a un’anticamera dalla quale si accede alla cella vera e propria attraverso un’apertura quadrata. A causa di infiltrazioni d’acqua piovana e provenienti da una sorgente sotterranea, probabilmente fin dall’antichità, è stato necessario scavare davanti all’ingresso un piccolo canale per far defluire l’acqua. La tradizione popolare racconta che quest’acqua, oltre ad essere potabile, avesse proprietà miracolose in grado di sanare tutti i dolori: da qui il nome S’acua de is dolus, che significa “l’acqua che lenisce i dolori”.

Area archeologica di San Giovanni. La Chiesa campestre di San Giovanni Battista si trova nelle campagne settimesi a poco più di un chilometro dal paese e costituisce il fulcro di un’estesa area archeologica ricca di testimonianze di età antica. L’edificio, risalente al XII-XIII secolo, è di impianto romanico e mostra una facciata quadrangolare sovrastata da un campanile a vela; ha pianta rettangolare allungata, anticipata da un ampio nartece e divisa in tre navate da una serie di colonne di spolio. In ottimo stato di conservazione, la chiesa è prevalentemente dedicata alle celebrazioni in onore di San Giovanni, che si svolgono nel mese di Giugno. La vasta area pianeggiante che circonda l’edificio religioso si caratterizza per la presenza di numerose testimonianze archeologiche insediative e funerarie che coprono un arco temporale molto ampio, dalla Preistoria alla tarda Età Romana. Tra queste, le tracce di numerose capanne pertinenti ad un villaggio nuragico, al quale è seguito un ampio insediamento punico e poi romano. In relazione a quest’ultima fase, non si può non visitare l’importante mosaico, particolarmente esteso, scoperto nel 1996 durante lavori di piantumazione eseguiti all’interno del parco della chiesa. Il tappeto musivo, risalente al V-VI sec. d.C., si compone di numerosi ed elaborati motivi decorativi e testimonia l’esistenza nel sito di un edificio residenziale di rilievo, oggetto nel tempo di numerose campagne di scavi archeologici, i cui risultati sono tuttora oggetto di studio.

Chiesa Parrocchiale di San Pietro Apostolo. La Parrocchia di Settimo San Pietro, ad alcuni nota come Chiesa di San Pietro Apostolo, è un bell’esempio di architettura gotica di importazione iberico catalana con rimaneggiamenti di epoche diverse. La sua consacrazione risale al 1° Luglio 1442. è quindi, insieme alla Chiesa di San Giacomo in Cagliari, tra i più antichi edifici catalani. Ha pianta ad aula rettangolare. Presenta una navata unica suddivisa in cinque campate tramite arcate ogivali. Il presbiterio, a pianta quadrangolare, ha una volta a crociera stellata. Ai lati si aprono alcune cappelle tra le quali pregevole è quella del Battistero. Questa cappella, risalente al XVII secolo, è in stile tardogotico vi si accede tramite una arco ribassato alla base ci sono due leoni stilofori, originariamente custoditi nella chiesa medioevale di San Giovanni Battista, in campagna. Nella facciata piana merlata con portale architravato sormontato da un arco ogivale, una finestra sostituisce il rosone ora murato. Il campanile, il più alto del campidano, fu costruito nel 1627 da un certo Simone Montanacho. Ha base quadrata e grandi finestre archiacute, ornato da archetti pensili trilobati, in stile romanico-gotico, termina con un tamburo.

Is Domus de Ayayu. Presso il complesso turistico Charme nella S.S. 387 al Km 11,700,  si trova l’ACUAS “ArkeoParco Is Domus de Ayayu”.  E’ un archeoparco didattico che propone la ricostruzione a grandezza naturale di diversi tipi di abitazione e monumenti funerari risalenti ai periodi neolitico, nuragico e fenicio-punico. Nello specifico si potranno visitare una capan-na bilobata con focolare e arredi, una singola, una implosa, una capanna quadrangolare, un forno a fossa del neolitico recente e prenuragico; una capanna in pietra, una tomba dei Giganti, tombe a pozzetto complete di arredi e manufatti del periodo nuragico; due tombe puniche complete di arredi funerari. Durante i due giorni della manifestazione è disponibile l’area picnic, zona demanio Ente Foreste, presso la sughereta detta Is Landireddus nelle vicinanze della Domus de Janas S’acua de is Dolus o il parco della chiesa campestre di San Pietro.

Informazioni utili:

I monumenti saranno visitabili gratuitamente, il pomeriggio di Sabato 25 dalle ore 16 alle ore 20 e la Domenica 26 Maggio 2019 dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 20.

Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode.

Le visite alla Chiesa di San Pietro Apostolo saranno sospese durante le funzioni religiose.

È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti.

In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.

Ulteriori informazioni su Monumenti Aperti 2019:

Arca del TempoArianna Cocco Tel. 333 2506 718

S’acua’e dolusClaudio Mura Tel. 333 6468 289

Casa Dessy – Arianna Cocco Tel. 333 2506 718

Casa Baldussi/Pilleri – Alessandro Baldussi Tel. 347 4194 819

Antico MolinoMariano Mascia Tel. 333 760 3715

Gusta la Città:

www.monumentiaperti.com

Settimo San Pietro

 

Salvatorangelo Piredda

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