La Settimana Santa in Sardegna è un’esperienza unica ed emozionante, ricca di fascino e teatralità, con una vera e propria messa in scena degli avvenimenti Evangelici che coinvolgono le Confraternite, i Gruppi Folk, i Cori, i Fedeli e i Religiosi nell’impersonare un ruolo, per farci rivivere in maniera semplice ma efficace gli avvenimenti più importanti della vita di Cristo.
Tra i più significativi ci sono le tappe della Passione di Cristo (i Misteri), “Su Scravamentu” (la Deposizione) e “S’Incontru”, ovvero l’incontro per le vie dei paesi dei simulacri della Madonna e del Cristo Risorto.
Quello forse più suggestivo, oltre che uno dei più antichi, è “Su Scravamentu”, letteralmente “Lo Schiodamento” di Cristo dalla Croce.
Così anche a Dolianova, la sera del Venerdì Santo 2016, in un’atmosfera di profondo cordoglio, resa ancor più toccante dai canti della Corale San Pantaleo e del Gruppo Folk Città di Dolianova, nello spettacolare scenario dell’Ex Cattedrale di San Pantaleo, fedeli indossanti il costume tipico di Dolianova e impersonando Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo, ripetono il gesto di calare giù dalla Croce il corpo di Cristo morto, Crocifisso secondo la legge Romana.
Il cuore di questo grande evento è la grande Croce, a sinistra dell’altare, con la statua del Cristo morto.
Gli avvenimenti si svolgono con estrema compostezza, avvolti da un sentimento di lutto e dolore molto forti, in profondo silenzio e solennità, interrotti soltanto dalle meticolose istruzioni del Vicario Don Mario Pili, voce narrante della scena.
Il rito inizia quando Giuseppe e Nicodemo salgono lentamente le scale poggiate ai bracci della Croce, portano con loro un lungo panno di lino che fanno passare sotto le braccia del Simulacro del Cristo, per poterlo portare giù agevolmente e tolgono Religiosamente la corona di spine dal capo del Signore. La mostrano al popolo, la baciano e la offrono alla Madonna che assiste alla scena.
A questo punto, con delle tenaglie, tolgono i chiodi dalle mani e quello che tiene insieme i piedi, e li depongono ai piedi della Madonna.
Si può ora calare la scultura lignea del Cristo, che viene preso tra le braccia, mostrato alla Madonna e al Popolo e poi Deposto su una lettiga successivamente coperta da un velo per il compianto funebre.
Subito dopo ha inizio la Processione del Cristo morto e dell’Addolorata, accompagnati dalla Confraternita del Santissimo Rosario di San Pantaleo, nella vicina Chiesa di San Sebastiano, il luogo dove è posto il Sepolcro.
Tutto questo è narrato nei Vangeli e sono duemila anni che lo riviviamo, ma ogni volta è un’esperienza nuova e profonda per il nostro animo e non lascia indifferente la nostra vita.
Foto Salvatorangelo Piredda