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Sedilo: Foto “S’Ardia de Santu Antinu” 2017, la corsa a cavallo in onore di San Costantino

Folla immensa all’Ardia di Sedilo, la spettacolare corsa sfrenata a cavallo in onore di San Costantino.

Centro della manifestazione il Santuario di San Costantino che, come da tradizione, il 6 e 7 luglio di ogni anno, si trasforma in una grande arena per la folle corsa a cavallo tra sacro e profano per celebrare le gesta dell’imperatore romano Costantino Magno che nel 312 sconfisse Massenzio nella storica battaglia di Ponte Milvio.

“S’Ardia de Santu Antinu” è guidata da un capocorsa chiamata “Sa Prima Pandela” designato dal sacerdote alcuni mesi prima, seguendo l’ordine cronologico d’iscrizione del registro conservato in parrocchia e il cui contenuto è noto solo al parroco.
Il prescelto sceglie, a sua volta, altri due fantini di fiducia, “Sa Segunda” e “Sa Terza” pandela. Le tre pandela a loro volta sceglieranno una scorta, altri tre uomini a cavallo che avranno l’arduo compito di impedire che il capocorsa venga raggiunto e superato dai restanti cavalieri, circa un centinaio, simboleggianti l’esercito di Massenzio, ossia la paganità.

Il superamento de sa prima pandela rappresenterebbe la vittoria del paganesimo sul cristianesimo, oltre che un terribile affronto per gli alfieri. Il vocabolo “ardia” deriva, infatti, dal verbo bardiare che significa “proteggere, fare la guardia”.
I due cavalieri e le scorte utilizzano o possono utilizzare, come strumento in difesa di Costantino, rispettivamente i primi gli stendardi e i secondi dei bastoni rivestiti di un tessuto rosso porpora.

A preannunciare l’inizio di “S’Ardia de Santu Antinu” sono le raffiche di spari esplosi dai fucilieri all’atto della consegna dei vessilli alle tre pandele dinanzi alla casa parrocchiale: il primo di colore giallo oro, il secondo rosso, il terzo bianco.

Al termine della consegna degli stendardi e della benedizione ai cavalieri, inizia così la processione verso il santuario, aperta dalla banda musicale e guidata dal parroco e dal sindaco a cavallo affiancati da due carabinieri in alta uniforme ed accompagnati dai fucilieri che annunciano l’arrivo del corteo a “Santu Antinu”.

Arrivati all’inizio della strada che porterà giù sino alla chiesa, denominato “Su Fronte Mannu”, il parroco impartisce una seconda benedizione dopo di che i cavalieri continuano la loro discesa sino ad arrivare a “Su Frontigheddu”, il promontorio sovrastante l’arco d’ingresso all’area del santuario, dove riceveranno una terza benedizione. A questo punto, il parroco, il sindaco e i carabinieri si recheranno alla chiesa e nel mentre i cavalli attendono, frementi, il momento della partenza.
I fucilieri spareranno a salve per indicare al capocorsa l’arrivo del parroco e del sindaco alla chiesa e, questo, sarà il segno che l’Ardia può partire.

Da questo momento gli occhi di tutti saranno fissi sulla prima pandela che, da un momento all’altro, può decidere di partire lanciando al galoppo il proprio cavallo seguito dal resto dei cavalieri.

 

Foto Salvatorangelo Piredda

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Salvatorangelo Piredda

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