Gran successo a Settimo San Pietro, Domenica 29 Marzo 2015, per la Sacra Rappresentazione della Via Crucis Vivente “La Via della Croce”, giunta alla settima edizione forte del riscontro di pubblico e dell’entusiasmo dei partecipanti.
Per le strade cittadine allestito il set della storia dolorosa del Signore Gesù Cristo, il capitolo più importante del libro della Vita dell’Umanità: quello della sua salvezza.
Ripercorse con maestria la Passione del Salvatore, iniziata con Gesù e gli apostoli che si recano nell’orto degli ulivi per la suggestiva scena dell’agonia di Gesù di Nazareth, dove l’Agnello Immolato vive la paura umana e chiede al Padre di allontanare se possibile da lui il Calice della Passione ma “Sia Fatta la tua volontà”, aggiunge.
E poi il pubblico processo, la condanna, la flagellazione, la via del calvario con le varie stazioni ed infine la Crocifissione e morte in Croce.
Una rappresentazione che è riuscita a creare un clima di partecipazione e compassione, per un Dio fattosi uomo per amore. Tradito, oltraggiato, beffato e martoriato, rinnegato anche dai suoi, flagellato, coronato di spine, attaccato alla croce da grandi chiodi. Chiede, prima di ispirare, al Padre buono, di perdonare l’umanità intera perchè non sa quello che fa. Un amore, il suo, immenso e puro, dal quale imparare.
Un evento atteso dall’intera comunità e di forte richiamo per numerosi visitatori, che per l’occasione si sono riversati per le vie di Settimo San Pietro, per vivere con intensità il momento centrale della Fede. Grande l’impegno profuso, soprattutto dai giovani nella preparazione della rappresentazione, messa in scena magistralmente. Ottima la recitazione, puntuale l’ambientazione, capace di catapultare lo spettatore duemila anni orsono con gli abiti e gli usi dell’epoca.
Plauso quindi agli uomini di buona volontà che con entusiasmo creano momenti di condivisione e socializzazione e donano il proprio tempo per realizzare opere a beneficio della collettività. Un messaggio quello diffuso profondo ed intenso per rendere appieno il messaggio Pasquale.
Foto Salvatorangelo Piredda